14 GENNAIO: IL GGG COMPIE 82 ANNI !!!

La spinta impressa dal Marchese Ridolfi alla riorganizzazione della F.I.D.A.L. investì tutte le strutture federali. Ecco quindi che il 9 maggio del 1931 venne istituito il Comitato Ufficiali Federali (C.U.F.) con lo scopo di disciplinare e migliorare il funzionamento delle giurie durante le gare di atletica leggera. Il C.U.F. era guidato da un Direttorio composto da un Presidente (che faceva parte di diritto del Consiglio Federale) e da quattro membri, di cui uno con funzioni di segretario. La sede inizialmente fu Milano, viale Piave, 43. Per il quadriennio olimpico (1933-1936) il Direttorio del C.U.F. era così composto: prof. Dino Nai, presidente, rag. Guido Ballerini, rag. Ernesto Fabbretto, dr. Mario Negrini e Franco Reyser, membri . Reyser, olimpico a Amsterdam nel 1928, fu il primo segretario dell’ente. Nello stesso periodo, si organizzarono i giudici di marcia che inizialmente ebbero una gestione autonoma diretta da un fiduciario nazionale. Il primo fiduciario fu Amleto Bartesaghi. Nel 1934 il prof. Nai si dimise dalla carica di presidente del Direttorio per motivi di indole professionale e il 29 ottobre il C.U.F. venne trasferito da Milano a Roma, con sede presso la F.I.D.A.L. nei locali dello Stadio del Partito Nazionale Fascista.

Segretario, con incarico provvisorio di Commissario, fu nominato il maestro Mario Romano, fiorentino, uomo di fiducia del Marchese Ridolfi. Il 20 gennaio 1935, non essendosi reso possibile il trasferimento di Romano da Firenze a Roma, il provvedimento di nomina venne abrogato. A sostituire Romano fu chiamato un altro uomo di Ridolfi: Bruno Urbani. Urbani rimase in carica pochi mesi. Esaurito il ruolo commissariale di Urbani, con comunicato n. 35 del 15 luglio 1935, a presidente del C.U.F. fu nominato il dott. Mario Saini, membro del C.D. della F.I.D.A.L.
Contemporaneamente venne abolita la carica di fiduciario della marcia.


Nel frattempo si decise che la divisa degli “ufficiali” doveva essere così costituita: maglia bianca con maniche corte, pantaloni, calze e scarpe bianche, berretto bianco con visiera nera. La maglia doveva portare la sigla C.U.F. ricamata e il berretto il distintivo di metallo del C.U.F. Nel dicembre del 1935 Mario Saini si arruolò volontario e partì per il fronte dell’Africa Orientale. La reggenza del C.U.F. fu affidata a un altro membro del C.D., il dott. Bruno Zauli.
Il Consiglio Direttivo della F.I.D.A.L., riunito a Roma il 12 gennaio 1936, approvò la proposta presentata dal reggente e cambiò la denominazione del Comitato Ufficiali Federali (C.U.F.) in Gruppo Giudici Gare (G.G.G.). Il provvedimento venne ufficializzato nel Comunicato n. 2 del 14 gennaio 1936. Un mese dopo venne cambiata anche la divisa dei giudici. La commissione appositamente nominata (Zauli, Terragni, Diana e Bartolini) propose e ottenne una divisa formata da pantaloni, calze, cintura e scarpe bianche e dalla camicia nera.



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